venerdì 11 settembre 2015

La Leggenda dei Drenai



Ho letto la Leggenda dei Drenai un paio d'anni fa, grazie ad un mio amico che mi ha visto pericolosamente in astinenza da fantasy dopo aver riletto per l'ennesima volta i libri di Tolkien e di G.R.R. Martin fino ad allora usciti.


Mai sentito prima di questo David Gemmel, ma il solo fatto di sapere che è morto giovanissimo lasciando in eredità moltissimi libri mi ha fatto interrogare su quanti ne avrebbe scritti ancora se non fosse morto nel 2006 ad appena 58 anni.






La Leggenda dei Drenai (Legend, in originale) narra dell'ultima impresa del mitico Capitano dell'Ascia, Druss, ormai vecchio è stanco, che si erge a difesa di Dros Delnoch, la roccaforte della civiltà Drenai. Questa divide i Drenai dai barbari Nadir ormai in netta superiorità tecnologica, civile ed in piena espansione territoriale. I Drenai sono ormai a ciclo finale del loro tempo, dopo più di mezzo millennio vissuto da dominatori incontrastati. Difficile non pensare al decadente Impero Romano la cui resistenza viene piegata dalle invasioni barbariche.



Druss, il Capitano dell'Ascia è un veterano di guerra che si è distinto, quindici anni prima nell'impresa di Dros Delnoch sul passo di Skeln, quando da solo è riuscito a ribaltare le sorti di una battaglia che sembrava persa in partenza. Lascio la sua descrizione alla citazione di wikipedia che meglio di me sintetizza il personaggio:



Druss, conosciuto tra i Drenai come la Leggenda e il Capitano dell'Ascia, in Ventria come Druss che Invia, in Vagria l'Uomo con l'Ascia, in Lentria come l'Assassino Argenteo e fra i Nadir come Morte che Cammina. Considerato «il più grande guerriero della sua epoca», riconosce che «ogni uomo ha il suo talento. Alcuni sono bravi a costruire, altri a dipingere, altri a scrivere e altri ancora a combattere. Per me è diverso. Ho sempre avuto una certa affinità con la morte» Ma, pur essendo un implacabile portatore di morte, di se stesso può anche dire con assoluta sincerità: «Ho amato una brava donna e sono sempre stato fedele ai miei principi. Non ho mai compiuto un gesto crudele né riprovevole». Ormai arrivato al suo sessantesimo anno di vita, sente tutto il peso della crescente divaricazione tra ciò che rappresenta e ciò che è diventato: «Puoi immaginare cosa significhi essere una leggenda... la dannatissima leggenda? [...] Ti fa sentire stanco. Ti prosciuga le forze quando dovrebbe alimentarle e questo perché non puoi mai permetterti di essere stanco. Sei Druss la Leggenda, sei invulnerabile. invincibile. Ridi del dolore. Puoi marciare in eterno. Puoi ribaltare le montagne con un pugno. [...] Sono un vecchio con la schiena artritica, un ginocchio debole e la mia vista non è più quella di un tempo. [...] Quando ero giovane e forte i graffi guarivano in fretta. Allora non sapevo cosa fosse la fatica e potevo combattere tutto il dannatissimo giorno. A mano a mano che sono invecchiato ho imparato a barare e a schiacciare un pisolino dove potevo. A usare l'esperienza maturata negli anni dove prima avrei impiegato la forza»
Pur avendolo letto solo tramite traduzione italiana, posso affermare che lo stile di Gemmel l'ho trovato senza fronzoli, sintetico all'occorrenza, sempre dritto al sodo e senza giri di parole. Lascia molto spazio all'immaginazione e si dedica a trasmettere sensazioni spirituali, mentali. È riuscito a farmi sentire freddo e a farmi sentire dolore ai muscoli, alle ossa, mentre leggevo delle condizioni dei soldati Drenai nella fortezza assediata dai Nadir. Mi ha colpito parecchio questo suo rendere protagonista un vecchio, un veterano di guerra che non manca mai di ricordare che ha male alle ossa, alle giunture, che fatica a guarire dalle ferite e soffre di tanti grattacapi tanto fisici che mentali. Un uomo che non ha senza super-poteri né particolare sangue nelle vene. L'unico suo"potere" è quello che differenzia un uomo normale da un eroe: la forza di volontà. E Druss ne ha da vendere un tanto al chilo.


Druss La Leggenda immaginato da un artista di DeviantArt 
Di Gemmel ho letto altri libri, diversi per trama e con differenti protagonisti. Le uniche cose condivise sono il mondo creato da Gemmel e la "macrostoria". Ogni libro, tuttavia, è ambientato in epoca diversa e spetta al lettore più attento ricostruire cronologicamente gli eventi. Questa particolarità mi ha colpito molto e in più di un occasione mi è scappato un sorriso soddisfatto o un sospiro desolato al ricordare gli eroi di cui ho letto.

Consiglio La Leggenda dei Drenai ad occhi chiusi, se lo stile di Gemmel e la sua particolare modalità di rappresentare situazioni epiche e personaggi - di fatto - "anti-eroi" dovessero piacere, consiglio di leggere anche le altre sue opere. Purtroppo per noi (che io sappia) si fanno sempre più rare e difficili da reperire.

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