sabato 9 marzo 2013

il Silmarillion - La Bibbia degli Elfi


Era il 1917, quando nelle trincee della Somme, in Francia, un giovane ufficiale britannico di nome John Ronald Reuel Tolkien ha iniziato a scrivere su pezzi di carta i primi passi quel libro che avrebbe visto gli scaffali delle librerie solo nel 1977, quattro anni dopo la sua morte: il Silmarillion.


In principio doveva essere una semplice antologia dei racconti più significativi di Arda, l'immaginario pianeta concepito da Tolkien e sfondo di tutte le vicende dei suoi romanzi (Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli i più famosi). L'autore ha lavorato a questo libro tutta la sua vita e fino alla morte non riusciva a sentirsi soddisfatto del lavoro svolto. Forse perché nel 1937 l'editore si è rifiutato di pubblicarlo, forse perché dare una cronologia ed uno stile unico a racconti che avrebbero potuto caratterizzare un'intera libreria non è un gioco da ragazzi.

Quattro anni dopo la sua morte, dunque, Christopher, l'unico dei figli dello scrittore ad occuparsi dei testi del padre, riesce ad ordinare questa raccolta di storie, a darle un senso cronologico e a delineare quel libro che - come ho già detto - nel 1977 arriva sugli scaffali con il nome de Il Silmarillion.


Il Silmarillion, analogamente alla Bibbia, è un libro formato da più libri. Cinque per l'esattezza, che sono in rigoroso ordine di lettura: l'Ainulindale << La musica degli Ainur >>; Valaquenta << Novero dei Valar >>; Quenta Silmarillion << La storia dei Silmaril >>; Akallabeth - La caduta di Numenor; Gli Anelli di Potere e la Terza Età.


Non mancano, come di consueto, tabelle di alberi genealogici, indice dei nomi, note sulla pronuncia (che a Tolkien, professore di lingue all'Università di Oxford, stava particolarmente a cuore) e una preziosa Appendice: Etimi dei nomi Quenya e Sindarin.


Il titolo del libro, Silmarillion, viene dal nome che prendono delle tre pietre create da un elfo, Feanor. Queste sono creazioni inimitabili ed irripetibili, diamanti lisci e perfetti che hanno un tratto che li rende unici: splendono della "Luce dei Primi Giorni", un bagliore sovrannaturale che ammalia ed affascina chiunque. Tutte le vicende di questo libro ruotano proprio a queste "pietre" e non entro nei particolari per non rovinare il piacere della scoperta a chi, magari, non ha letto ancora.




Personalmente, suddivido il libro in tre filoni principali: la cosiddetta "Creazione", che comprende la Musica degli Ainur e il Valaquenta in cui si descrivono tutte le divinità (i Valar e i Maiar) del mondo di Arda; "il Silmarillion" propriamente detto e il lungo epilogo (l'Akallabeth) che poi sfocia negli avvenimenti della Terza Era, di cui tutti siamo a conoscenza grazie al romanzo Il Signore degli Anelli e alla trilogia cinematografica omonima.

Parlerei di questo libro per ore, scriverei miliardi di cose a riguardo e anche in questo momento non so bene da dove cominciare. Certamente trascurerò qualcosa, sono passati anni da quando lo lessi l'ultima volta e - sebbene l'abbia letto sette volte - la memoria non mi viene in aiuto in questo momento. Inoltre non ho voglia di tediarvi con letture prolisse ed inevitabilmente noiose.

Qui vi basta sapere che non lo ritengo un libro leggero, lo stile non è lontanamente comparabile a quello dello Hobbit (che ho trovato estremamente leggero e scorrevole) o quello de Il Signore degli Anelli (che stimo quasi perfetto, sebbene a volte rallenti un po' troppo per i miei gusti personali). Si nota parecchio che questo sia una sorta di antologia di racconti e traspare tutta la voglia di Tolkien di sperimentare, esplorare e divagare. Tocca numerosi temi, cita molteplici miti e tante leggende vere, di quelle che studiamo a scuola, fino a creare delle situazioni che - a loro modo - ricordano le tragedie di Shakespeare ed altri autori inglesi.


Trovo geniale e sublime l'aver concepito la creazione del mondo tramite la musica: una forma d'arte estremamente evocativa e per certi versi, forse, la più trasversale ed apprezzata da ogni essere umano. Inoltre vi sono dei personaggi (che in futuro approfondirò con post ad essi dedicati) che lasciano il segno, che mi hanno colpito veramente tanto.





Il primo è indubbiamente Feanor, l'elfo straordinario che crea queste pietre fantastiche, i Silmaril, che tanta invidia e cupidigia suscitano non solo fra le creature mortali, ma anche fra le divinità. Una di queste, Melkor, l'essere più malvagio mai esistito, le prende di mira e tanti problemi fa sorgere nel mondo. 


Altri personaggi straordinari sono Fingolfin, fratellastro di Feanor, eroico elfo condottiero. Turin Turambar, un uomo dalla forza di volontà straordinaria, che compie imprese leggendarie pur tuttavia facendo i conti con la Malasorte per antonomasia. Beren e Luthien, protagonisti di una cerca e di una storia d'amore semplicemente da brividi. Personaggi talmente carismatici e forti, che Tolkien ha amato così tanto da farne incidere i nomi sulle lapidi sua e di sua moglie.


Secondo me, questo libro, è il vero capolavoro di Tolkien, la summa di tutta la sua produzione, il nucleo di tutto quello che sono Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. E' pesante da leggere, all'inizio, tra Ainulindale e Valaquenta, con decine di nomi da voler provare a memorizzare, ma non appena la narrazione inizia a presentare elfi e - più avanti - nani e uomini, è un costante crescendo di emozioni. C'è tutto: la Quest per antonomasia, l'anti-eroe, la Tragedia, i draghi, le battaglie campali e gli assedi. Se esiste un libro di cui non smetterei mai di parlare e che non smetterò mai di consigliare - nonostante, lo ribadisco, non sia facile da leggere fino in fondo - è certamente il Silmarillion.

4 commenti:

  1. Non ho ancora letto il Silmarillion, non appena troverò un pò di tempo sarà mio. Ti prego di proseguire con questo articolo che ho letto con molto interesse. Complimenti.

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    1. Grazie per la lettura ed il commento, carissimo. Appena possibile gli aggiornamenti riprenderanno a cadenza mensile (spero!). Grazie ancora!

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  2. Grazie per questo tuo articolo, condivido quello che hai scritto con immensa felicità nel ritrovare le stesse mie emozioni. Visto il mio amore per quest’opera ed il desiderio di diffonderla, ho preparato e messo on line la pagina facebook “Capire e amare Il Silmarillion”, una guida passo passo, in cui riporto in modo semplificato le parti salienti di questa vicenda cosmica ed epica, con estratti dei pezzi più poetici di Tolkien e tante immagini di artisti prese dalla rete. Per ora sono a 1/10 dell’intera opera, ma ogni settimana proseguo con nuovi capitoli! ^_^ La guida non rispecchia necessariamente la cronologia esposta nell'opera, in alcune parti, ma raggruppa gli eventi in modo più semplice. Per chi la trovasse utile ecco il link: https://www.facebook.com/CapireEAmareIlSilmarillion

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    1. Gentilissima Ilenia,

      grazie infinite per la lettura e per il commento. Di certo raggiungerò la tua pagina Facebook dedicata al Silmarillion. Sono contentissimo di sapere che vi sono altre persone che condividono le stesse emozioni, quando si parla di questa opera. E' cosa abbastanza rara ^^

      A presto e grazie ancora!

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